Ricerca in Ontario: il massaggio è in grado non solo di ridurre l’infiammazione, impiegando di fatto i medesimi procedimenti biologici degli antinfiammatori in commercio, ma anche di promuovere la crescita di nuovi mitocondri nel muscolo. Il massaggio migliora l’irrorazione dei tessuti e l’ossigenazione dei muscoli, riducendone la rigidità; restituisce la normale mobilità alle strutture lese da contratture oppure da affezioni reumatiche e circolatorie; grazie al suo effetto drenante e al migliore ritorno venoso facilita il riassorbimento degli ematomi; mette in circolo le endorfine attenuando il dolore; l’ipertermia locale generata previene gli infortuni e dopo un allenamento o gara accelera la rimozione dell’acido lattico e in genere dei cataboliti prodotti. Questi i principali benefici apportati dal massaggio, reazioni che gli atleti conoscono molto bene, ma che ora uno studio della McMaster University, Ontario, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, ci spiega scientificamente, rivelandoci i meccanismi biologici che le procurano.
Le caratteristiche del massaggio sportivo. Sono tre i suoi principali effetti: generando calore prepara il muscolo a contrarsi con una migliore velocità e forza, lo rilassa dopo lo sforzo fisico, ne migliora i tempi di recupero, accelerando lo smaltimento dei cataboliti da esercizio ed evitando la comparsa dell’indolenzimento muscolare. Può essere localizzato e quindi indirizzato solo alle aree muscolari più impegnate, oppure completo con un effetto anche rilassante. Il massaggio si pratica a mani nude con l’ausilio di oli o creme specifiche sia per evitare fastidiosi attriti e aumentare la fluidità dell’azione, sia per abbinare ai suoi benefici quelli derivanti dai particolari componenti utilizzati che possono avere diverse funzioni: riscaldante, analgesica, stimolante, drenante.