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L’efficacia dell’osteopatia nel ridurre il dolore lombare

Uno studio dimostra il prezioso contributo dell’osteopatia nel trattamento del dolore lombare cronico.

Articolo tratto da:Sanihelp

La lombalgia, ovvero il dolore in forma acuta o cronica che interessa la parte bassa della schiena, è un disturbo estremamente frequente in età adulta, tanto da interessare ogni anno circa il 15-45% degli adulti, e da costituire, insieme al raffreddore, la ragione più comune di visita al medico di base.

Se nei casi di lombalgia acuta può rivelarsi utile la somministrazione di farmaci per via generale (analgesici tipo paracetamolo, antinfiammatori non steroidei – Fans, miorilassanti), nelle lombalgie croniche svolge un ruolo importante la Medicina manuale, ovvero quella scienza medica che fa ricorso alla terapia manipolativa (e quindi all’impiego delle mani come strumento terapeutico) per curare le malattie o lenire i dolori.

Proprio con l’obiettivo di evidenziare il prezioso contributo dell’Osteopatia (una delle discipline che afferiscono alla Medicina manuale) nel trattamento della lombalgia cronica, un gruppo di ricercatori dell’Osteopathic Research Center della University of North Texas ha coinvolto 455 pazienti con lombalgia cronica, confrontando i risultati ottenuti dall’impiego della terapia ad ultrasuoni con quelli derivati dall’impiego del Trattamento Osteopatico Manipolativo (OMT).

I risultati, pubblicati sulla rivista Annals of Family Medicine, hanno dimostrato che, al termine delle dodici settimane di studio, quasi due terzi dei pazienti sottoposti a OMT hanno beneficiato di una riduzione del dolore pari ad almeno il 30% (che per ben la metà dei partecipanti è risultata essere del 50%), fattore che ha permesso una diminuzione nel ricorso ai farmaci ed una maggior soddisfazione rispetto alla terapia prescritta.

«Uno dei grandi vantaggi dell’OMT è che ha pochi effetti collaterali rispetto ad altri trattamenti comunemente impiegati nel trattamento della lombalgia cronica – spiega John Licciardone, direttore esecutivo dell’Osteopathic Research nonché autore dello studio – Inoltre, secondo i risultati del nostro studio, la maggior riduzione dell’intensità del dolore si è verificata nei pazienti che soffrivano di più, motivo per cui l’OMT sembra funzionare ancora meglio nelle persone che riferiscono livelli di dolore particolarmente elevati».

«Questa categoria di pazienti peraltro è spesso trattata con farmaci che possono indurre assuefazione (come OxyContin e Vicodin), con iniezioni epidurali di steroidi o addirittura ricorrendo ad un intervento chirurgico – aggiunge il dottor Licciardone – Il fatto che siamo stati in grado di ridurre il ricorso a questi farmaci e alle procedure invasive, aiutando i pazienti a sentirsi meglio con un Trattamento Osteopatico Manipolativo, significa offrire un contributo significativo alla gestione del dolore cronico».

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